L'ATTENZIONE

Pubblicato il da Luca Lapi

PIETRO CAIANI, IL RIFORMISTA GALANTUOMO

Sabato 7 Dicembre a Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo, con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale, è stato presentato un volume su Pietro Caiani, il sindaco socialista del 1920 di Borgo San Lorenzo, un riformista galantuomo espressione di quei ceti popolari e artigiani che rappresentò la speranza di un mondo migliore.

Pubblicato da Pagnini e Martinelli, con il contributo di Unicoop Firenze, il volume ripercorre la vita di Pietro Caiani, la formazione politica e sociale, la forte penetrazione nella comunità locale, il lavoro di barbiere e il successo elettorale del 1920 che lo proiettò alla massima responsabilità del comune del Mugello.

L'autore è Massimo Biagioni, impegnato negli anni 80 in diversi incarichi politici e istituzionali, oggi Segretario regionale della Confesercenti, per le ricerche di archivio ha collaborato Luca Lapi.

Partecipata la presentazione, sia come affluenza di pubblico sia per l'intensità degli intervenuti.

Coordinata dall'assessore alla cultura Patrizia Gherardi, la serata si è aperta con il Sindaco di Borgo San Lorenzo che ha ripercorso le tappe dell'amministrazione socialista, l'operosità della Giunta, le delibere sulle cose concrete, l'alto senso della cosa pubblica.

Grande impatto sulla platea per Vannino Chiti, deputato, Coordinatore della Segreteria Nazionale dei Democratici di Sinistra, che ha sottolineato in questa esperienza le lezioni da trarre per il presente e per il futuro, il riformismo di Caiani, le scelte personali forti (nel 1912 si sposa inComune) che sono mantenute separate dalle scelte della Giunta che doveva operare per tutti i cittadini e non solo per una parte, la buona amministrazione (nel 1921 è raggiunto il pareggio di bilancio), l'attenzione all'educazione e dalla scuola (Caiani che mantiene l'assessorato alla scuola anche dopo la liberazione).

Chiti ha parlato anche degli errori commessi dalle forze del centro e della sinistra del tempo, come la sbagliata animosità verso gli ex combattenti che erano stati spediti al fronte e dopo osteggiati, che costituirono poi la base del nascente fascismo, oppure la mancata alleanza tra socialisti e popolari, da cui ha tratto equilibrate considerazioni sul presente.

Anche Riccardo Nencini, Presidente del consiglio Regionale e leader dei Socialisti Democratici Italiani della Toscana non si è risparmiato nel suo intervento, ha parlato dei socialisti che nel 1920 amministrarono tante città italiane, da Borgo San Lorenzo a Milano, delle scelte ideali e delle cose concrete, della storia del movimento socialista che si è contraddistinta per le divisioni e che ancora non trova pace. Socialismo costituito soprattutto da piccoli artigiani, operai, contadini commercianti, nel nord e nelle grandi città anche da avvocati e di tante, tantissime maestre.

Annotazione finale sugli errori, a partire dalla sottovalutazione del fascismo. In platea la nuora e la nipote diretta di Pietro Caiani, visibilmente emozionate.

Hanno chiuso la presentazione Luca Lapi e Massimo Biagioni. Quest'ultimo ha sottolineato la speranza che il libro sia un momento di riflessione per la diaspora della sinistra italiana e di recupero di una certa idea della politica.

Quell'idea che portò Caiani a essere al centro degli interessi della comunità mugellana, a respingere ogni divisione e ogni scissione, la riscoperta della politica e dell'impegno, attraverso questi personaggi "minori" raramente alla ribalta.

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