OCEANO

Pubblicato il da Luca Lapi

"LETTERA AL TELEVISORE"

...Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte ed in diversi modi ai padri per mezzo dei Profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del TELEVISORE...

Caro televisore,

i lettori di questa lettera rimarranno forse un po', o molto, scandalizzati dal vedere a cappello di essa, un libero adattamento dalle Sacre Scritture.

Ne avevo, tuttavia, bisogno per illustrare il mio rapporto con te e la considerazione che ho di te. Di te, infatti, si dicono tante cose, troppe e di queste molte a sproposito, per questo vorrei provare a spezzare una o più lance a tuo favore. Occorre, pertanto, partire dalla mia esperienza personale.

Tu oggi sei assurto al ruolo di "parcheggio" ideale per bambini, in modo tale da lasciare gli adulti liberi di farsi i fatti loro e lo posso dire tranquillamente, ogni volta che osservo i miei nipoti.

Oggi, inoltre, possiamo dire che anche tu hai dei "nipoti": videoregistratore, computer, internet...

Con l'uso del video registratore, a differenza di ieri, non esiste più l'orario canonico delle 17,00, con merenda, programmi per i più "piccini" ed a seguire la "TV dei ragazzi", ogni momento adesso rischia di diventare una occasione "non stop" per guardare lo schermo.

Senza parlare di computer, internet, videogiochi.

Ma torniamo a te, caro televisore.

Vorrei provare a spiegare perché ti annovero tra i miei amici, un amico speciale, unico. Ed è così difficile oggi ritrovarsi tra amici.

Niente spontaneità, telefonate per sapere se siamo tutti disponibili, prenotazioni...e se poi arriva un no? Saranno vere le motivazioni, o disinteresse reciproco?

Tu invece, caro televisore, sei proprio un amico speciale, non occorre infatti fissare appuntamenti, non menti, sei sempre il benvenuto in ogni casa e se ti accorgi che non sei gradito, ti lasci congedare senza opporre resistenza.

Di quali valori ti ritengo portavoce?

Rifacciamoci al "cappello" di questa lettera.

Eh sì caro televisore! Attraverso te la Parola del Signore mi appare più chiara e tutto ciò in cui credo mi appare ancora più credibile.

E' vero, occorre per affermare ciò, una grande capacità di discernimento, per individuare nella babele televisiva, tra tutti i messaggi che ci invii senza sosta, quelli che possono, secondo un imperscrutabile disegno, avere Dio Padre per mittente.

Il Figlio di Dio Padre, quando era in mezzo ai suoi, parlava alla folla con parabole ed ancora oggi, parla a ciascuno di noi con parabole!

Quali sono tuttavia i messaggi con cui oggi il Signore vuole catechizzarci?

Io sono convinto che alcuni film (non solo quelli direttamente ispirati ad eventi biblici, od a vite di santi) ed alcuni programmi - anche solo frammenti di essi - costituiscano dei veri e propri veicoli, per mezzo dei quali il Signore annuncia la sua Parola.

Io, grazie anche a te, mi sento maggiormente solidale con coloro che mi circondano, oppure con coloro che mi sono più distanti, in osservanza della Parola:"avevo fame e...".

Grazie a te apprezzo, tuttora, il valore della solitudine, per cui non mi sento isolato anche quando sono solo, perché "in tutto l'universo non esiste un granello di polvere dove Dio non sia presente".

Ho imparato che il cuore di Dio Padre è una casa così grande da avere una stanza per ogni persona che Egli ama.

Ho imparato che il riso ed il pianto sono modi di esprimersi internazionali.

Ho imparato che quando si è collaborato per quindici anni con lo stesso Parroco, con lui ci si sente più vicini a Dio, perché con lui ci si sente più vicini a se stessi.

Ho imparato che quando un "non credente", per il proprio funerale civile, chiede il suono di una campana, è come se avesse chiesto la voce di Dio.

Ho imparato che seminando il grano di una spiga, è come se si tenesse in vita coloro che si è amato.

Ho imparato che pensiamo troppo e sentiamo troppo poco.

Ho imparato che domani gli uccelli canteranno e che le nubi si diradano e torna il sole.

Ho imparato a gioire osservando due persone, che si incontrano nuovamente dopo anni di ricerche reciproche.

Ho imparato che invecchiare è solo un equivoco, uno scherzo che ti fanno gli occhi. tutto sembra cambiare, ma in realtà non cambia nulla, come l'amore e l'amicizia ed il tocco di una mano gentile, il suono di una voce familiare. Ecco, invecchiando tutte queste cose diventano ancora più importanti e la fiducia in un figlio qualcosa di prezioso.

Caro televisore, potrei andare avanti ancora per molto, credo tuttavia di aver parlato abbastanza e, comunque, sufficientemente per illustrare il mio rapporto con te e la considerazione che io ho di te.

Ti saluto con molto affetto e gratitudine

Luca L.

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